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lunedì 18 febbraio 2013

[Ricette e territorio] Bevanda di miglio e nocciole



Spero abbiate gustate le 2 ricette precedenti (con il riso basmati e avena e mela). Siete pronti per provare anche questa nuova delizia? Ecco la ricetta, semplice, semplice.

BEVANDA DI MIGLIO E NOCCIOLE 
Ingredienti per 1 litro circa di bevanda
  • 100 g di miglio, 
  • 50 g di nocciole pelate e tostate, 
  • 1 litro d'acqua, 
  • 1 pizzico di sale, 
  • 1 cucchiaio di olio di semi di girasole spremuto a freddo, 
  • 2 cucchiai di sciroppo d'agave 
Procedimento:
  • Sciacquate il miglio e mettetelo in ammollo in acqua fredda per una notte. 
  • Prendete poi due pentole: una più piccola, col coperchio, dove metterete il miglio scolato insieme a 1 litro d'acqua, e una più grande dove metterete dell'acqua. 
  • Inserite la pentola più piccola all'intemo di quella grande, in modo che sia immersa nell'acqua fin quasi all'orlo. 
  • Mettete le due pentole nel forno scaldato a 60-65 °C circa. 
  • Lasciate cuocere per circa due ore. 
  • Trascorso questo tempo, spegnete e lasciate raffreddare. 
  • Frullate le nocciole fino a ottenere una farina. 
  • Aggiungete il miglio insieme alla sua acqua di cottura e frullate ancora, fino a ottenere un liquido omogeneo. 
  • Incorporate il sale, l'olio di girasole e lo sciroppo d'agave, continuando a frullare. 
  • Filtrate il liquido con un colino a maglie fitte e versatelo in una bottiglia. 
  • Se troppo denso aggiungete un po' d'acqua. 
  • Agitate ogni volta prima di consumare la bevanda.

lunedì 11 febbraio 2013

[Ricette e territorio] Bevanda all'avena e mela




Avete provato la ricettina del latte di riso fatto in casa? Come Vi è venuta? Sicuramente benissimo. Bene! Ecco allora una nuova golosa proposta:


BEVANDA ALL'AVENA E MELA 
Ingredienti per 1 litro circa di bevanda
  • 100 g di fiocchi d'avena, 
  • 1 mela, 
  • 1 l d'acqua, 
  • 1 pizzico di sale 
Procedimento:
  • Sciacquate i fiocchi d'avena e versateli nel bicchiere del frullatore. 
  • Aggiungete la mela a pezzetti, il sale e frullate fino a ridurre il composto in purea. 
  • Aggiungete ora, a filo, l'acqua, continuando a frullare. 
  • Filtrate il liquido ottenuto con un colino a maglie fitte e versatelo in una bottiglia. 
  • Agitate prima del consumo.

mercoledì 6 febbraio 2013

[Ricette e territorio] Cerali nel bicchiere ... "latte" sano con poca spesa


CEREALI nel bicchiere
Con poca spesa e utensili di uso comune si possono ottenere fresche e nutrienti bevande vegetali, ideali per la colazione di tutta la famiglia. 
Giocate con i cereali, aggiungete frutta secca, dolcifìcate a piacere e... voilà, il vostro "latte" è servito. Le bevande vegetali a base di cereali nascono come un'interessante alternativa al latte vaccino, per chi è intollerante al lattosio, per i vegani, per chi deve ridurre il colesterolo e, infine, anche per coloro che desiderano semplicemente sperimentare prodotti e gusti nuovi. Fino a qualche anno fa era possibile trovare tra le corsie dei negozi biologici soltanto le classiche bevande, definite impropriamente "latti", di soia e di riso, mentre ora la scelta è aumentata molto: dall'avena all'orzo fino al mais. Il procedimento industriale che porta alla produzione di queste bevande è particolarmente complesso e richiede parecchie attenzioni, ma con qualche semplificazione possiamo prepararne di freschissìme anche a casa nostra, senza l'utilizzo di alcuna specifica attrezzatura. Veloci e facili da fare in casa. Possiamo scegliere il cereale che più ci piace o quello che abbiamo in dispensa, naturalmente biologico.

Dopo averlo lavato, è necessario metterlo in ammollo per qualche ora per ammorbidirlo e togliere parte del gusto amidaceo che altrimenti ritroveremmo nella bevanda. Segue poi una cottura a bassa temperatura a bagnomaria nel forno di casa, una veloce frullata nel bicchiere del mixer e la filtrazione: ed ecco pronto il nostro "latte" vegetale. Il risparmio è assicurato: con poco più di 100 grammi di cereali si può ottenere fino a un litro di bevanda. 
Ingredienti: spazio alla fantasia! A differenza del prodotto confezionato, la bevanda fatta in casa non è ne omogeneizzata ne pastorizzata. Questo significa, da un lato, che avremo l'opportunità di consumare davvero un prodotto fresco e vitale, dall'altro che dovremo porre un po' più di attenzione alla sua conservazione. La cosa migliore è tenere la bevanda in frigorifero in una bottiglia di vetro ben chiusa e consumarla in 3-4 giorni, avendo l'accortezza di agitare sempre la bottiglia prima dell'uso per miscelare al meglio il contenuto.

Ed ora una ricettina da provare con un prodotto che sicuramente tutti abbiamo in casa:

BEVANDA PROFUMATA DI RISO BASMATI 
Ingredienti per 1 litro circa di bevanda 
  • 100 g di riso basmati bianco, 
  • 1 l. acqua, 
  • 1 cucchiaio di olio di semi di girasole spremuto a freddo (biologico), 
  • 1 pizzico di sale marino
  • Facoltativo: 1 pizzico di vaniglia in polvere (quella naturale non chimica!)
  • Facoltativo: 1 cucchiaio di zucchero di canna, di malto o di sciroppo d'agave
Procedimento:
  • Sciacquate il riso sotto l'acqua corrente fresca e mettetelo in una ciotola in ammollo per almeno dodici ore. 
  • Scolate e versatelo insieme a un litro d'acqua in un frullatore, aggiungete l'olio di girasole, il sale e frullate fino a rendere il composto molto omogeneo. 
  • Filtrate accuratamente con un colino a maglie fitte il liquido ottenuto per eliminare eventuali piccole parti di riso rimaste e versatelo in una bottiglia di vetro ben chiusa. 
  • Addolcite a piacere scegliendo tra i dolcificanti indicati negli ingredienti. 
  • Conservate questa bevanda in frigorifero per un massimo di 3-4 giorni e, prima di consumarla, agitate la bottiglia in modo da miscelarne bene il contenuto.



lunedì 4 febbraio 2013

[Pillole] Dove nasce lo spreco e come ridurlo



Dove nasce lo spreco e come ridurlo
Frutta e ortaggi, buoni da mangiare, lasciati marcire sugli alberi oppure raccolti e poi scartati da trasportatori, aziende distributrici, mercati e, infine, da noi stessi che buttiamo in pattumiera quintali di cibo ancora edibile. Indaghiamo, con l'aiuto di alcuni esperti, le ragioni di questo enorme spreco, cercando insieme strategie per contenerlo. Per ragioni estetiche, perché fuori pezzatura, per costi di raccolta superiori ai ricavi e tante altre ragioni, nel 2009 sono rimaste sul campo poco più di 7 milioni e mezzo di tonnellate di ortofrutta, escluse uva da vino, olive da molitura e pomodoro da industria. l consumi nello stesso anno sono stati di 8,4 milioni di tonnellate, quindi la quantità sprecata sui campi è stata quasi pari a quella consumata. Ed è solo il primo anello della filiera agroalimentare.
Ma quand'è che un alimento deve considerarsi sprecato? "Sprecati - risponde Andrea Segrè, preside della facoltà di agraria di Bologna - sono gli alimenti che non vengono usati per ciò che sono stati prodotti ma che potrebbero ancora essere utilizzati a quello scopo. Sono beni che, pur essendo ancora perfettamente recuperabili dal punto di vista alimentare, escono dalla filiera prima del tempo e diventano rifiuti . Questo - come racconta Il libro nero dello spreco in Italia: il cibo a cura di Andrea Segrè e Luca Falasconi (Edizioni Ambiente 2011) - avviene, anche se in diversa misura, in tutti i segmenti della filiera agroalimentare: nei campi, come abbiamo appena visto, nell'industria, nella distribuzione all'ingrosso e al dettaglio, nel consumo finale, domestico e non. l punti deboli: il campo e la tavola Una recente indagine dell'Unione europea è arrivata alla conclusione che il 43% dello spreco avviene a livello domestico. Ma è un dato non esatto perché l'indagine non prendeva in esame l'intera filiera agroalimentare ma solo industria, distribuzione e consumo finale, lasciando fuori la produzione agricola. "Anche gli altri segmenti della filiera - commenta Segrè - danno il loro contributo: la distribuzione, l'industria, la ristorazione sprecano, ma meno, perché sono più efficienti, e hanno la funzione di vendere.
Si può invece ragionevolmente affermare che gli sprechi maggiori avvengono all'inizio, nel campo, e soprattutto alla fine della filiera, cioè tra le mura domestiche". Ma perché tanto spreco nelle case? "La ragione principale risponde Segrè - è che diamo poco valore al cibo in proporzione al reddito e questo ci porta magari a comperarne tanto e di scarsa qualità. Bisognerebbe dargli più importanza ed essere disposti a spendere di più per mangiare cibi di qualità, perché questo significa salute, ambiente, reddito per gli agricoltori". Nel biologico va meglio? "Lo spreco in campagna esiste anche nel biologico ma con percentuali non paragonabili al convenzionale". A dirlo è Franco Zecchinato della Cooperativa agricola El Tamiso che, tra l'altro, a Padova gestisce una piattaforma di vendita dei prodotti dei soci al Mercato ortofrutticolo. "Nelle aziende bio che forniscono la grande distribuzione o la ristorazione e che trattano grandi quantitativi - continua Zecchinato - sta penetrando la stessa logica del convenzionale: i prodotti con difetti estetici o di pezzatura non vengono ritirati. Chi invece opera soprattutto nelle filiere corte - vendita diretta, Gas. mercatini - può valorizzare il ruolo sociale del bio e riesce a vendere anche vegetali non perfetti. Ci sono poi molte produzioni nelle quali il costo principale è la mano d'opera. Così può succedere, anche nel biologico, che convenga lasciare i prodotti sul campo perché il loro prezzo di mercato è inferiore al costo della raccolta. Ai gruppi d'acquisto il premio anti-spreco La scelta di un insieme di qualità superiori, che è alla base del consumo di prodotti biologici mette chi la fa al riparo dallo spreco? Dipende molto dalla forma di compravendita che si sceglie. Paolo Rusconi è uno dei vicepresidenti di Aequos, una Cooperativa di Gas (Gruppi d'acquisto solidale), che acquista e distribuisce ogni settimana sei tonnellate di ortofrutta biologica a un migliaio di famiglie nelle città a nord di Milano. "Posso dire racconta - che quel che ordiniamo ai nostri produttori, proprio per l'assenza di intermediari, arriva interamente nelle case. Quanto agli sprechi domestici, tenderei a pensare che non ce ne siano, perché la programmazione dei consumi è un elemento centrale per far parte di un gruppo d'acquisto e questo di per sé riduce le occasioni di spreco. Non meno importante, poi, è la relazione che si instaura con i produttori: se hai un rapporto con loro è più difficile buttare quello che ti mandano". 

II Last minute market per ridurre i danni ambientali, sociali ed economici dello spreco alimentare.
Il professor Segrè, insieme ai suoi assistenti, ha invece inventato Last minute market (www.lastminuiemarket.st). "Si tratta - spiega - di un sistema con il quale si ritirano da produttori, distributori, supermercati, prodotti che non hanno più un valore commerciale ma che conservano integro il loro valore alimentare e si consegnano a istituzioni che provvedono a distribuirli a chi ne ha bisogno. Ma questo deve essere davvero un circuito a chilometro zero, altrimenti non può funzionare". Basta metterci un po' la testa... Molto si può fare, comunque, per ridurre gli sprechi in casa.
  • Preparare una lista della spesa dettagliata e ragionata delle cose che servono davvero.
  • Acquistare meno e, se si può, più spesso che una volta la settimana.
  • Cucinare subito gli alimenti deperibili tipo verdure e carne e, eventualmente, conservarli nel congelatore.
  • Imparare a cucinare gli avanzi.
  • Gestire le scadenze dei prodotti con buon senso. Se la dicitura che trovate sulla confezione è Entro il, il prodotto può essere consumato anche il giorno dopo, ma non oltre, se invece è Preferibilmente entro il (prodotti trasformati o conservati) si può andare avanti oltre la scadenza indicata (per un massimo di circa il 10% della durata media del prodotto) senza timori per la salute, semplicemente il prodotto sarà meno ricco di sostanze nutritive.


venerdì 1 febbraio 2013

[Pillole] Meno carne nell'adolescenza più salute al fegato



Meno carne nell'adolescenza più salute al fegato

Sempre più giovani soffrono di problemi di fegato. Una delle motivazioni fondamentali è il crescente consumo di alcolici. 
Ma c'è una forma di epatite non dipendente dall'alcol che in inglese viene efficacemente definita "malattia non alcolica del fegato grasso", a designare appunto l'elemento centrale: il deposito di notevoli quantità di lipidi nel fegato che danneggiano le normali funzioni dell'organo. La steatosi non alcolica si registra di solito nelle persone obese, in chi ha trigliceridi e colesterolo troppo alti, in chi fa uso di farmaci, soprattutto cortisone ma non solo. 
Uno studio, pubblicato su Journal of Nutrition, dimostra che anche una dieta sbagliata in adolescenza può indurre una steatosi epatica dopo pochi anni. La ricerca ha indagato la dieta di 145 adolescenti (10-15 anni) e poi le condizioni del loro fegato all'età di 18-25 anni. E' emersa una correlazione diretta tra dieta eccessivamente acida - quindi con prevalenza di carni - e steatosi epatica. 
L'acidità della dieta è stata calcolata con il carico di acidità renale, perché è questo organo che, tra le altre cose, deve mantenere in equilibrio il pH del sangue. Una dieta troppo ricca in carni e insaccati, anche se in un organismo in crescita, mette dunque in grave difficoltà due organi centrali: reni e fegato.

giovedì 24 gennaio 2013

[Ricette] Mini cotolette di seitan agli aromi



Mini cotolette di seitan agli aromi 
Per 4 persone
400 g di seitan, 80 g di pangrattato, 1 cucchiaio abbondante di capperì, 1 cucchiaio di timo tritato, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato più qualche rametto per decorare, 5-6 cucchiai d'olio e. v. d'oliva, sale

  • Premete tra le mani il seitan per fare uscire l'eventuate liquido in eccesso. Quindi tagliatelo a fette spesse un centimetro. 
  • Mescolate il pangrattato a un battuto preparato con i capperi dissatati e tritati, il timo e il prezzemolo. 
  • Passate le fettine di seitan nel composto ottenuto, rigirandole e premendole finché la panatura risulterà ben aderente. 
  • Scaldate l'olio in una padella dal fondo pesante e fatevi dorare le cotolette di seitan da entrambi i lati. Servitele ben calde, decorandole col prezzemolo come nella foto, con fettine di limone se piace. 
Come renderle dorate 
Fate aderire molto bene la panatura all'ingrediente di base, per evitare che si stacchi durante la cottura.
Scegliete preferibilmente padelle con un fondo pesante e che non faccia attaccare i cibi. In questo modo, anche con poco olio sarà possibile ottenere una cotoletta ben cotta e con l'impanatura integra. Cuocete le cotolette a fiamma bassa per evitare bruciacchiature, eventualmente copritele col coperchio per non farle seccare.

Fateci poi sapere!
Mandateci le Vostre ricette e noi le pubblichiamo

martedì 22 gennaio 2013

[Pillole] Annurca la mela più salutista


Annurca la mela più salutista
La mela annurca, tipica del basso Lazio e della Campania, apprezzata da miltlenni per la compattezza della polpa e il suo gusto particolare con un fondo delicatamente acidulo, ha una potente attività antiossidante e battericida. In due distinti lavori, pubblicati sulla rivista specialistica Journal of Medicinal Food, un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Scienze dell'Alimentazione del Cnr di Avellino ha dimostrato che un estratto di buccia e anche il sidro di annurca non solo bloccano i radicali liberi, ma hanno anche la capacità di impedire la crescita di batteri come l'Escherichia coli.
Analizzando i costituenti della piccola meta rossa - che spesso si presenta un po' schiacciata con qualche forellino e imperfezione della scorza, insomma con un aspetto decisamente meno attraente rispetto alla grande mela all'apparenza plastificata a cui oggi siamo abituati - i ricercatori hanno trovato diverse sostanze tra cui rutina, epicatechine, acido caffeico e altri polifenoli e flavonoidi che vengono assorbiti dai tessuti e dagli organi, fegato in primo luogo, ed eseriìtano benefiche attività: contrastano i radicali liberi, rendono inerti i metalli che possono produrre infiammazioni, bloccano i microbi patogeni senza danneggiare quelli buoni presenti nell'intestino. La ricerca ha anche accertato che il contenuto di epicatechine della mela annurca può essere addirittura superiore a quello del tè verde che, come è noto, svolge una documentata azione protettiva a livello cellulare e dei vasi sanguigni.

domenica 20 gennaio 2013

[Pillole] Carciofi per dimagrire


CARCIOFI UN AIUTO PER DIMAGRIRE
l carciofi sono tra gli ortaggi più consigliati quando si vuole perdere peso, in quanto agiscono su due organi strettamente legati ai processi dimagranti, ii fegato e l'intestino. Acido malico, sostanze amare come i tannini e in particolare la cinarina, aiutano il fegato a svolgere le sue funzioni depurative. Le fibre, invece, sono attive nell'intestino sino all'ultimo tratto, contrastando anche le stitichezze più ostinate. La Grecia è la patria di origine della coltivazione del carciofo che, dalle isole Egee, si sparse in tutto il bacino del Mediterraneo orientale.

venerdì 18 gennaio 2013

[Ricette] Via raffreddore, tosse e sinusite!

A cavallo di Capodanno, quando ero nel pieno del lavoro, che cosa mi arriva? L'influenza, mannaggia! Erano anni che non succedeva. Ma niente paura ... dal cassetto dei miei segreti ecco i semplici rimedi che mi ha suggerito Elisiana, del negozio bio "I Germogli" di San Benedetto del Tronto
Sembrano macchinosi, ma in realtà non lo sono. Sono rimedi talmente efficaci che vale la pena provare. Come sempre suggerisco di prendere ingredienti biologici!

DECOTTO-INFUSO per sulfumigi
  • Portare ad ebollizione dell'acqua e quando bolle metterci il timo fresco (non trattato) e far sobbollire per ca 10 min. Spegnere e aggiungere ca. 2 cucchiai di camomilla ROMANA
  • Nell'acqua si possono aggiungere anche 2 gocce (non di più!) di olio essenziale di tea tree assolutamente bio! E' 1 olio essenziale molto potente, dalle numerose proprietà benefiche.*
  • Coprirsi il capo con un asciugamano e respirare i vapori per ca 15-20 min.
IMPACCHI DI ZENZERO PER SINUSITE E RAFFREDDORE & C.
  • Grattugiare dello zenzero fresco BIO fino ad avere il pari di circa 2 noci.
  • Prendere 2 garze e sovrapporle una sopra l'altra ma in maniera sfalsata (quasi a creare una stella), così da infittire la trama.
  • Porre al centro una noce di zenzero e chiudere il fagottino con uno spago.
  • Ripetere l'operazione con altre 2 garze e la seconda "noce" di zenzero.
  • Portare ad ebollizione dell'acqua e quando giunge a bollore spegnere e metterci dentro i due fagottini. Non appena l'acqua si sarà sufficientemente raffreddata (deve essere ben calda, ma non da ustionarsi!), immergerci un pezzo di spugna, strizzarlo e appoggiarlo sulla fronte fino a quando si intiepidisce. Ripetere almeno 5-6 volte, sempre con l'acqua calda.
  • Lasciare le garze con lo zenzero nell'acqua e utilizzare questa acqua, riscaldandola prima, per un altro impacco la mattina successiva (o sera) poi gettare l'acqua e prepararla per il susseguente impacco.
ARGENTO MICROCOLLOIDALE
Io acquisto quello che si chiama "Silver blu T Spray" della ditta BIOGROUP. Spruzzare x 3 volte il cavo orale (3 volte al giorno). E' ottimo non solo per il raffreddore, ma anche per la terapia e la profilassi sistemica di qualsiasi tipo d’infezione: batterica, virale, micotica, parassitaria.
Inoltre ottimo come disinfettante, di tutte le alterazioni acute e croniche della pelle, delle unghie, del cuoio capelluto, ustioni, bruciature. Spruzzare una quantità adeguata di soluzione sulle parti interessate, lasciando asciugare per cinque minuti circa.

Per la terapia di tonsilliti, faringolaringiti ed altre infezioni del cavo orale, spruzzare tre puff per tre volte al dì, a digiuno.


* Il Tea tree oil è un olio essenziale che si estrae dalla Melaleuca, detta anche Albero del té.



Dalle foglie si estrae un olio essenziale, dal fortissimo odore e dal sapore assai intenso e caratteristico, cui si devono le proprietà che a questa pianta vengono attribuite.
L'olio essenziale di Melaleuca è un potente antisettico, antimicotico, antibatterico e antivirale, dalle proprietà fortemente deodoranti, conservanti, e leggermente anestetiche.
Viste le sue numerose proprietà, l'olio essenziale di Melaleuca trova indicazione in caso di dermatiti, prurito, lievi ustioni, eritema solare, micosi della pelle e delle unghie, psoriasi, foruncolosi e acne, herpes, piede d'atleta, porri e verruche, forfora, infiammazioni delle gengive e della mucosa della bocca, afte, faringiti, tonsilliti; è anche un ottimo coadiuvante per problemi ginecologici.
In particolare l'olio essenziale puro è indicato per problemi gengivali, come ad esempio per toccature locali in caso di
afte, ma anche per herpes labiale che, se usato con tempestività ai primi sintomi, riesce a bloccare evitando le fastidiose e antiestetiche vescicole.
Anche in caso di micosi della pelle, come il piede d'atleta, ma soprattutto delle unghie, l'olio di Melaleuca si rivela veramente efficace, purché l'applicazione locale venga effettuata con costanza quotidiana e per un tempo sufficientemente lungo. Sempre puro il Tea tre oil è
ottimo per le punture di insetti, per piccole ustioni, di cui elimina rapidamente il dolore e spesso evita la comparsa della bolla.
 

giovedì 17 gennaio 2013

[Chicche di saggezza] Ricetta per essere felici - Osho


Con Osho ho iniziato ad aprire gli occhi e a muovere i primi passi. Mi ha dato molto, come poi altri Maestri mi hanno donato tanto.
Riporto qui una parte di un'intervista che Biagi fece ad Osho. Buona lettura e buona riflessione!

BIAGI: Qual è la tua ricetta per essere felici?
OSHO: Ogni bambino nasce felice. Ogni bambino nasce innocente e meraviglioso. Ma poi accade qualcosa e tutti quei bambini meravigliosi si perdono; la loro innocenza viene distrutta. Tutta la loro felicità si trasforma in disperazione.
Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo.
Qual è il suo segreto?
Quel segreto è anche il mio.
Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l’aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa.
Il segreto della felicità è tutto qui: qualsiasi cosa fai non permettere al passato di distrarre la mente e non permettere al futuro di disturbarti. Perché il passato non esiste più e il futuro non esiste ancora. Vivere nei ricordi, vivere nell’immaginazione significa vivere una vita non esistenziale; e vivendo fuori dall’esistenza ti sfugge cosa l’esistenza è. Sarai inevitabilmente infelice, perché per tutta la vita ti lascerai sfuggire la vita stessa.
Perdi un’occasione dopo l’altra, ma la vita non ti dà due istanti contemporaneamente: te ne dà solo uno alla volta! E quell’istante può essere vissuto oppure ce lo si può lasciar sfuggire.
Esistono due modi per farselo sfuggire: o ci si lascia appesantire dal passato oppure ci si fa attrarre dal futuro… e l’istante scompare!
Ci si lascia sfuggire ciò che è reale desiderando ciò che reale non è: l’infelicità umana è tutta qui.
Io cerco di aiutare i miei amici a capire una cosa sola: vivi nel presente.
In questo istante, ora, non esiste infelicità, né sofferenza, né angoscia.
Se ti allontani dal presente, entri in un mondo irreale… e l’irrealtà sarà inevitabilmente fonte di infelicità. La realtà è estatica e il solo modo di collegarsi al reale è non lasciarsi sfuggire il momento presente. Se conosci il gusto, se anche una sola volta hai assaporato cosa si prova a essere nel presente – a volte, mentre guardi un’alba o un tramonto, sii semplicemente presente, così potrai assaporarne il gusto – ti stupirai, ma possiederai per sempre la chiave che ti introduce nel reale. Una chiave universale che può aprire tutte le porte dei misteri della vita, delle sue estasi e delle sue bellezze.
Non avete bisogno di un Gesù Cristo che vi conduca in paradiso; siete in grado di essere in paradiso qui e ora. Perché il paradiso non è da qualche parte nell’alto dei cieli. È qui, da qualche parte!
Nel qui e ora non troverai dio, ma una cosa più grande: troverai un’essenza divina. Questo è il termine che designa l’esperienza suprema della beatitudine.
Ricorda quelle due parole: qui e ora, e conoscerai il segreto della felicità suprema. Non è mai esistito altro segreto, né mai ne esisterà un altro. È tutto qui!
Ed è semplicissimo, facilmente a portata di mano di ogni essere umano. Non occorre appartenere a una chiesa o a un’organizzazione. Non devi portare con te una sacra Bibbia, i Veda, la Gita o il Corano. Devi solo capire un po’ di più la tua mente e le sue funzioni, come agisce. La mente non è mai nel presente, mentre il tempo è sempre presente; per cui la mente e il tempo non si incontrano mai. Ecco dov’è la tragedia: a ogni istante ti sfugge il treno e continuerai a perderlo per tutta la vita.
Un grande mistico stava morendo. I suoi discepoli gli erano vicini e gli chiesero: “Maestro, qual è il tuo ultimo messaggio?”
Il Maestro morente aprì gli occhi e indicò col dito il tetto della sua capanna. Uno scoiattolo stava giocando; tutti i discepoli guardarono verso l’altro e per un istante vi fu un silenzio assoluto.
Il Maestro disse: “Questo è il messaggio di tutta la mia vita. Vivi nel momento. È meraviglioso ascoltare lo scoiattolo che gioca sul tetto, senza preoccuparsi di altro”. E aggiunse: “Ora, posso morire?” e morì col sorriso sulle labbra, il volto soffuso di beatitudine. Perfino nell’ultimo istante della vita il suo messaggio fu: sii qui e ora.
Fonte:stampalibera.com

mercoledì 16 gennaio 2013

[Pillole] Il meglio

Durante un suo seminario sulla Filosofia della Libertà di Rudolf Steiner,  Pietro Archiati disse:
"Il meglio non è ciò che sono, ma ciò che divento. Il meglio della vita è dare fiducia in ogni istante".

Una buona meditazione a tutti!

mercoledì 2 gennaio 2013

[Pillole] Via le tossine con i limoni


VIA LE TOSSINE CON l LIMONI

Nelle ultime settimane abbiamo forse esagerato un tantino con il cibo, dolci e vino. Cene tra colleghi, cene tra amici, il Natale e per ultimo il cenone di Capodanno.
Eccesso di colesterolo, trigliceridi alti, accumulo di acido urico, intossicazione generale: in tutti questi casi il succo di limone può essere molto utile in quanto favorisce l'eliminazione delle tossine grazie all'azione dei citrati di sodio e di potassio e della vitamina C. La forza disintossicante è dovuta anche alla ricchezza in silice e manganese che promuovono lo scioglimento dei cristalli di acido urico e contrastano l'attecchimento del colesterolo sulle pareti del sistema circolatorio. Il consumo di limoni è dunque una prevenzione per tutte le malattie degenerative e una sana abitudine antinvecchiamento.

martedì 1 gennaio 2013

[Chicche di saggezza] Apriamo i nostri cuori

 
Oggi, 1° gennaio, il primo di altri 364 giorni ... cominciamolo bene, aprendo il nostro cuore agli altri! Leggi è molto bella questa storia:

Una sera ho ricevuto una telefonata da un caro amico. Mi ha fatto molto piacere la sua telefonata e la prima cosa che mi ha chiesto è stata: “Come stai?”.
Non so perché gli ho risposto: “Mi sento molto solo”
“Vuoi che parliamo?” Mi disse.
Gli ho risposto di si, e mi ha subito detto:
“Vuoi che venga a casa tua?”
Io ho risposto di si.

Depose la cornetta del telefono e in meno di 15 minuti, lui stava già bussando alla mia porta.
E così io gli ho parlato per molte ore di tutto, del mio lavoro, della mia famiglia, della mia fidanzata, dei miei dubbi e lui sempre attento mi ascoltava.
E così si è fatto giorno, mi sentivo rilassato mentalmente, mi ha fatto bene la sua compagnia, soprattutto il suo ascolto, mi sono sentito sostenuto e mi ha fatto vedere i miei sbagli.
Mi sentivo molto bene e quando lui si è accorto che mi sentivo meglio, mi ha detto:
“Bene, ora me ne vado, perché devo andare al lavoro”
Io mi sono sorpreso e gli ho detto:
“Perché non mi hai avvisato che dovevi andare al lavoro? Guarda che ora è, non hai dormito niente, ti ho tolto tutto il tempo questa notte”
Lui ha sorriso e mi disse:
“Non c’è problema, per questo ci sono gli amici!”

Mi sono sentito molto felice e orgoglioso di avere un amico così. L’ho accompagnato alla porta di casa e mentre lui camminava verso l’auto gli ho gridato da lontano:
“Ora è tutto a posto, ma perché mi hai telefonato ieri sera così tardi?”
Lui ritornò verso di me e mi disse a voce bassa che desiderava darmi una notizia, ed io gli ho chiesto:
“Cos’è successo?”
Mi rispose: “Sono andato dal dottore che mi ha detto di essere molto malato”
Io rimasi muto …. ma lui mi sorrise e mi disse: “ Ne riparleremo, ti auguro una bella giornata”
Si è girato e se ne è andato.

Mi è servito un po’ di tempo per rendermi conto della situazione e mi sono chiesto più volte: perché quando lui mi ha chiesto come stavo, io mi sono dimenticato di lui ed ho solo parlato di me?
Come ha avuto la forza di sorridermi, di incoraggiarmi, di dirmi tutto quello che mi ha detto, stando in quella situazione?
Questo è incredibile! …. Da quel momento la mia vita è cambiata. Ora sono meno drammatico con i miei problemi e godo di più per le cose belle della vita.
Adesso dedico il giusto tempo alle persone a cui voglio bene …. Auguro loro che abbiano una bella giornata e ricordino che: “Colui che non vive per servire … non serve per vivere …”
La vita è come una scala, se tu guardi in alto, sarai sempre l’ultimo della fila, ma se tu guardi in basso, vedrai che ci sono molte persone che desidererebbero essere al tuo posto.

Fermati allora ad ascoltare e aiutare i tuoi amici, anche loro hanno bisogno di te!

Buon anno!