lunedì 31 dicembre 2012
[Territorio] Benvenuto Igorino!
Ciao Igorino, benvenuto al Relais!
[The family has grown! Rottweiler Igor has joined our family, a sweet 3 months old puppy who was abandoned in a wood. He too will become a good friend, loving and sweet as were Igor and Kelly.
Hello little Igor, welcome to the Relais!]
domenica 23 dicembre 2012
[Ricette e Territorio] Crema dolce al sesamo e miele
Ecco un'altra ricettina niente male! Ehm ... poco calorica! Ma è Natale e ci si può concedere qualche vizietto! Ottima arricchita con noci o nocciole, oppure con datteri o altra frutta secca... tanto per diminuire le calorie!
Crema spalmabile al sesamo e miele
Ingredienti per un vasetto da 200
grammi
50 g di semi di sesamo, 50 g di tahin,
100 g di miele d'acacia.
Mettete i semi di sesamo in un piccolo
frullatore e frullate finché non avrete ottenuto una pasta di sesamo
granulosa. Aggiungete ora a filo il tahin e il miele, continuando a
frullare in modo da miscelare bene tutti gli ingredienti.
Fate attenzione a non surriscaldare la
crema che, avendo molto grassi, potrebbe deteriorarsi.
Mescolate velocemente con un cucchiaio
di legno per amalgamare il composto e invasate in un vaso di vetro.
Si conserva per qualche settimana.
venerdì 21 dicembre 2012
[Ricette e Territorio] Crema golosa per le feste!
CREMA DI NOCCIOLE E CIOCCOLATO SUPER GOLOSA
Ingredienti per un vasetto da 200 grammi:
100 g di nocciole pelate e tostate, 80 g di cioccolato al latte, 1 cucchiaio di cacao in polvere, 1 cucchiaio di olio di girasole bio spremuto a freddo.
Fate fondere il cioccolato in un pentolino posto a bagnomaria, mescolando lentamente.
Far raffreddare, sempre mescolando.
Mettete le nocciole nel frullatore e frullate aggiungendo a filo l'olio di girasole fino a ottenere una pasta morbida.
Aggiungete ora il cacao e il cioccolato fuso e frullate rapidamente.
Invasate la vostra crema, pronta da spalmare sul pane.
Si conserva anche fuori dal frigorifero per più di una settimana... ma non durerà così a lungo!
Ottima per facire torte, per decorare un piatto o biscotti o dolci, per golose crepes ....
giovedì 20 dicembre 2012
[Eventi e promozioni] Pochi giorni a Natale!
Siamo proprio agli sgoccioli e Natale è alle porte! Sei ancora in alto mare con i regali?
Ecco un aiuto: regala un coupon del Relais! A partire da Euro 15 in su, puoi comporlo come vuoi. La fortunata persona che lo riceverà potrà utilizzarlo quando vuole. Scrivici e ti spiegheremo tutto nel dettaglio: info@relaisdelcolle.it
Chi ha ricevuto il coupon come regalo è stato felicissimo! E chi lo ha regalato pure, perché ha avuto un'idea originale.
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martedì 18 dicembre 2012
[Pillole] Cavoli, broccoli verza ... importanti per la salute
Diversi studi hanno evidenziato l'effetto salutare ottenuto dal consumo di isotiocìanati e glucosinolati, ossia composti presenti soprattutto nei vegetali appartenenti alla famiglia delle crucifere o brassicacee, ben rappresentate nella nostra dieta da cavolfiori, broccoli, verza, cavolo cappuccio e cavolini di Bruxelles.
l composti contenuti in questo tipo di ortaggi hanno ricevuto una crescente attenzione in virtù delle loro attività biologiche. A essi, infatti, è stata attribuita una gamma di importanti proprietà farmacologiche, come l'attività antinfiammatoria e quella chemiopreventiva, che può prevenire il processo di trasformazione neoplastica o fermare la progressione delle prime lesioni. Tra i prodotti del metabolismo dei glucosinolati, il sulforafano (un isotiocianato) è sicuramente uno di quelli con maggiore attività biologica. L'importante National Cancer Institute statunitense ha inserito il sulforafano nella lista dei 40 più promettenti anticancerogeni. L'effetto chemiopreventivo del sulforafano è probabilmente determinato da molteplici meccanismi, i quali interagiscono per ridurre il rischio di formazione dei tumori.
Dott.ssa Lucilla Titta (IEO. Istituto europeo di oncologia)
domenica 16 dicembre 2012
[Chicche di saggezza] L'intero oceano in una goccia ... sei tu!
Tu non sei una goccia nell'oceano ... tu sei l'intero oceano in una goccia. Rumi
You are not a drop in the ocean... you are the entire ocean in a drop. Rumi
[Territorio] Ciaspolata sui piani di Ragnolo
Domenica 23 dicembre:
CIASPOLATA SUI PIANI DI RAGNOLO.
Da S. Maria Maddalena
no alla Punta del Ragnolo, balcone
naturale sulle Marche meridionali sovrastante Sarnano (MC).
Tempo di
percorrenza previsto: 3,00 h (soste escluse).
Dislivello:
300 m.
Di fficoltà: E.
L'altopiano è completamente ricoperto di prati, con una totale assenza
di piante e solo qualche arbusto tipico di queste altitudini.
I monti li ritroviamo sul lato ovest (a sinistra) e raggiungono i
duemila metri, con le cime imbiancate per gran parte dell'anno, mentre
verso est l'altopiano scende gradualmente verso la sottostante valle,
con la possibilità di vedere ed ammirare persino il mare.
Per prenotazioni ed info su att rezzatura e vestiario necessari, orario, luoghi di partenza contattare la
Guida Ambientale Escursionistica Dino Gazzani
Guida Ambientale Escursionistica Dino Gazzani
tel 380 3020147 - email: dgazzani@libero.it
sabato 15 dicembre 2012
[Territorio] Passeggiata nel Bosco del Cugnolo
Venerdì 21 dicembre:
Il Bosco del Cugnolo. Passeggiata
per tu tti in un lembo di macchia mediterranea a due passi da Torre
di Palme (FM), sospesi sul litorale adriatico.
Tempo
di percorrenza previsto: 1.30 h.
Dislivello: 80 m.
Di fficoltà:
T.
Nel
pomeriggio, MERCATINO DI NATALE A PORTO S. GIORGIO (FM)
Per prenotazioni ed info su att rezzatura e vestiario necessari, orario, luoghi di partenza contattare la
Guida Ambientale Escursionistica Dino Gazzani
tel 380 3020147 - email: dgazzani@libero.it
venerdì 14 dicembre 2012
[Eventi e promozioni] Natale è alle porte! E i tuoi regali?
Natale è oramai alle porte! Sei ancora in alto mare con i regali?
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[Territorio] In attesa della profezia dei Maya
Venerdì
21 dicembre:
IN ATTESA DELLA PROFEZIA DEI MAYA.
Ore 21:
profezia dall 'antico
popolo centro-americano o semplice passaggio astronomico nell' inverno
2013? Escursione serale in uno dei luoghi
più evocativi delle Marche in cerca di protezione “celeste” ...
Per prenotazioni ed info su att rezzatura e vestiario necessari, orario, luoghi di partenza contattare la
Guida Ambientale Escursionistica Dino Gazzani
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mercoledì 12 dicembre 2012
[Chicche di saggezza] Ogni cosa è un miracolo!
Ci sono solo due modi di vivere. Uno è quello di pensare che nulla è un miracolo. L'altro è quello di pensare che ogni cosa è un miracolo.
Albert Einstein
Buona giornata!
°-°-°-°-°-°
There are only two ways to live your life. One is
as though nothing is a miracle. The other is as though everything is a miracle.
Albert Einstein
Have a nice day!
martedì 11 dicembre 2012
[Chicche di saggezza] Steve Jobs insegna!
Mitico Steve Jobs ...
... forse un pensiero un po' triste, ma così vero!
Ricordarsi che un giorno morirai è il modo migliore che conosco per
evitare la trappola di pensare che hai qualcosa da perdere. Sei già
nudo. Non esiste una ragione per non seguire il tuo cuore.
Steve Jobs
Legendary Steve Jobs ...
... perhaps a bit sad, but so true!
Remembering that you are going to die is the best way I know to avoid
the trap of thinking you have something to lose. You are already naked.
There is no reason not to follow your heart. Steve Jobs
... perhaps a bit sad, but so true!
Remembering that you are going to die is the best way I know to avoid the trap of thinking you have something to lose. You are already naked. There is no reason not to follow your heart. Steve Jobs
[Chicche di saggezza] La mente è come un paracadute!
La mente è come un paracadute, non funziona se non è aperta!
Frank Zappa
A mind is like a parachute, it doesn't work if it's not open!
Frank Zappa
[Territorio] Ciaspolata in Val Canatra ... spettacolo invernale!
Domenica
16 dicembre:
CIASPOLATA
IN VAL CANATRA.
Da
Castelluccio di Norcia (PG) a Poggio di Croce, risalendo la valle
laterale del Pian Perduto per ammirare lo spe ttacolo invernale dei
Piani.
Tempo
di percorrenza previsto: 5,00 h-5,30 h (soste escluse).
Dislivello:
500 m. Di fficoltà: E.
Nel silenzio ovattato dei boschi della Val Canatra, fiabeschi scorci panoramici sui piani di Castelluccio ...
Per prenotazioni ed info su att rezzatura e vestiario necessari, orario, luoghi di partenza contattare la
Guida Ambientale Escursionistica Dino Gazzani
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tel 380 3020147 - email: dgazzani@libero.it
lunedì 10 dicembre 2012
[Pillole] ARANCE AMICHE DELLE OSSA
Conosciute soprattutto per la loro ricchezza in vitamina C, le arance hanno altre numerose proprietà benefiche.
La miscela di acidi organici e bioflavonoidi che contengono, protegge e migliora la salute di ossa, tendini, legamenti, cartilagini e denti.
Un valido aiuto dunque per gli sportivi, per chi soffre d'artrite, per le persone ipersensibili al freddo.
domenica 9 dicembre 2012
[Territorio] Passeggiata nel Bosco del Cugnolo (Fermo) e mercatino di Natale
Sabato
15 dicembre:
Il Bosco del Cugnolo. Passeggiata
per tu tti in un lembo di macchia mediterranea a due passi da Torre
di Palme (FM), sospesi sul litorale adriatico.
Tempo
di percorrenza previsto: 1.30 h.
Dislivello: 80 m.
Difficoltà:
T.
Nel
pomeriggio, MERCATINO DI NATALE A PORTO S. GIORGIO (FM)
Per prenotazioni ed info su att rezzatura e vestiario necessari, orario, luoghi di partenza contattare la
Guida Ambientale Escursionistica Dino Gazzani
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sabato 8 dicembre 2012
[Eventi e promozioni] Un regalo per Natale
Natale è sempre più vicino!
Vuoi 1 idea regalo? Regala un coupon del Relais! A partire da Euro 15 in su, puoi comporlo come vuoi. La fortunata persona che lo riceverà potrà utilizzarlo quando vuole. Scrivici e ti spiegheremo tutto nel dettaglio: info@relaisdelcolle.it
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[Ricette e territorio] Formaggio spalmabile fatto in casa
Ingredienti:
1 litro di latte fresco intero (non a lunga conservazione)
1 cucchiaio di crescenza (stracchino)
6 gocce di caglio
Il caglio si acquista in farmacia e si conserva (praticamente per sempre) in frigorifero.
Procedimento:
- Scaldare lievemente il latte (40°/42° max) facendo attenzione a non portarlo ad ebollizione.
- In una ciotola stemperare la crescenza utilizzando un pochino di latte scaldato, fino ad ottenere una crema.
- Aggiungere quindi tutto il rimanente latte e mescolare accuratamente con una frusta, sbattendo bene fino a quando non ci saranno più grumi.
- Versare il latte nella yogurtiera da 1 litro.
- Aggiungere 6 gocce di caglio e mescolare poco e lentamente con un cucchiaio.
- Chiudere la yogurtiera e accenderla
- Dopo circa 8-12 ore predisporre nel lavello il colapasta o colino medio coperto con un telo di cotone.
- Versarvi il composto e lasciarlo filtrare e raffreddare.
- Travasare quindi il formaggio ottenuto in una o più fuscelle (di vimini o di plastica, tipo quelle della ricotta) e riporre in frigorifero.
- Io non utilizzo le fuscelle. Per scolarlo uso un colino a maglie fitte di misura media (16 cm. di diametro) e quando il formaggio è scolato e freddo richiudo il telo di cotone sopra al formaggio, dandogli una forma arrotondata. Metto quindi il colino dentro ad 1 pentolino e il tutto in frigorifero.
- Quando il formaggio si è asciugato lo trasferisco in una scatola con coperchio (tipo Tupperware) e ripondo in frigorifero.
- Dura circa 1 settimana.
- Ottimo per mantecare un risotto o semplicemente spalmato sul pane o condito con olio ed erbe aromatiche, per fare gustosissime palline per 1 aperitivo (fatte rotolare poi nelle nocciole tritate o nel peperoncino o prezzemolo ....)
venerdì 7 dicembre 2012
[Territorio] Passeggiata Eremo Madonna del Sasso
Domenica
9 dicembre:
EREMO DELLA MADONNA DEL SASSO E MONTE FIUNGO.
Da
Valcimarra di Caldarola (MC) alla Cima del Monte Fiungo per l 'Eremo
all 'ingresso dell 'Alta valle del fiume Chienti, lungo i con i
orientali del antico Ducato di Camerino.
Tempo
di percorrenza previsto: 4,00 h-4,30 h (soste escluse).
Dislivello:
750 m.
Diffi coltà:
E.
Nel
pomeriggio, MERCATINO DI NATALE A CALDAROLA (MC) e/o CIOCCOLATO IN
TOUR A TOLENTINO (MC): un tu ffo nel cacao e nelle sue delizie!
Per prenotazioni ed info su a ttrezzatura e vestiario necessari, orario, luoghi di partenza contattare la
Guida Ambientale Escursionistica Dino Gazzani
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tel 380 3020147 - email: dgazzani@libero.it
lunedì 26 novembre 2012
[Pillole] QUELLE TONNELLATE DI CIBO SPRECATO DEVONO FARCI VERGOGNARE
QUELLE TONNELLATE DI CIBO SPRECATO DEVONO FARCI VERGOGNARE
Anche l'ltalia è tra i Paesi spreconi: nel 2010 sono stati
buttati alimenti per 11 miliardi di euro.
Un terzo degli alimenti prodotti
nel mondo ogni anno viene buttato. Siamo ossessionati dal superfluo. E per
uscirne occorre ripensare la società, ritrovando i valori più veri.
Mentre con enorme fatica il Banco
Alimentare, la Caritas, svariate associazioni di volontariato e l'Opera San
Francesco cercano di inventarsi incontri e giornate per "portare a
casa" (come dicevano i nostri vecchi) qualcosa da mettere sotto i denti,
nel Libro Nero della FAO leggiamo che sprechiamo un terzo del cibo prodotto nel
pianeta. Tanto per intenderci: circa 1,3 miliardi di tonnellate l'anno.
Solo in Italia, nel 2010, si sono
bruciati oltre 11 miliardi di euro di prodotti alimentari ancora consumabili.
Basti l'esempio della produzione agricola rimasta a marcire nei campi o sotto
gli alberi: il 3,2 per cento dell'intera produzione.
Per andare, invece, in Europa, lo
spreco è di circa 90 milioni di tonnellate, pari a circa 179 chilogrammi di
cibo gettato pro capite.
Davanti a questi numeri lo
sconcerto, per noi poveretti e gente che conta poco, è totale. Anche perché, in
questo caso, non possiamo urlare contro i governi, i partiti mangiasoldi e
brontolamenti vari. I 179 chili di cibo buttato pro capite ci inchiodano e
umiliano. Siamo noi a fare questi disastri. Dovremo ringraziare la crisi se nei
piatti lasceremo meno avanzi e se i carrelli negli ipermercati saranno meno
strapieni? O, finalmente, la coscienza, il senso comune, l'educazione
alimentare, i capricci meno accontentati, avranno il sopravvento? La visione
distorta della società che si misura su quanto hai di superfluo, ossessionata
più dall'avere che dall'essere (come scriveva ai tempi il sociologo tedesco
Erich Fromm), procura squilibri mondiali sempre più drammatici ed
economicamente inspiegabili. Passare dall'accumulo, dal bisogno di possedere
alla ricerca di punti forti, essenziali, socialmente intelligenti e utili, non
sarà facile. Siamo tutti noi che dobbiamo cambiare mentalità.
Il sociologo Zygmunt Bauman ha
inventato la cosiddetta "società liquida". Noi, invece, la sentiamo
già liquefatta, senza punti di riferimento, senza valori, senza quel minimo di
solidarietà che dia significato allo stare insieme. Non vorrei, da ingenuo, che
questi numeri fossero riferiti solo agli sprechi agroalimentari. Se a questi
aggiungessimo sprechi di altro tipo, meno legati al pane e al piatto caldo,
credo che lo sconcerto diverrebbe rivoluzione. Posso, per esempio, citare i due
milioni e mezzo di euro che spendiamo ogni giorno per le missioni militari,
totalmente inutili e causa di una cinquantina di morti? Per carità di politica
non ne capisco niente, ma non credo che i nostri politici di politica ne
capiscano più di me.
Articolo di Don Antonio Mazzi
martedì 20 novembre 2012
[Pillole] Lotus Birth: passaggio a questa vita, senza fretta
Lotus Birth: passaggio a questa vita, senza fretta
Da poche ore è nata Angelica, la bambina di
nostri ospiti, che sono diventati cari amici. I genitori di Angelica hanno scelto di farla
nascere con parto naturale in ospedale e con la “modalità” Lotus. Mi ha colpita
e mi sono subito documentata. Della “nascita Lotus” percepisco il grande valore
e il rispetto che viene rivolto ad un
esserino appena arrivato e che ha bisogno di tutte le attenzioni possibili. Ho sentito il desiderio di pubblicare uno
degli articoli che ho trovato attraverso i miei canali “social”, affinché più
persone ne vengano a conoscenza.
Alla fine degli anni ’70 è stato coniato il
termine Lotus Birth per indicare un metodo di parto che prevede di non recidere
il cordone ombelicale e nel lasciare il bambino collegato alla placenta dopo il
secondamento, fino al distacco spontaneo alcuni giorni dopo la nascita. Abbiamo
intervistato Susanna Swapana Hinnawi dell'associazione Lotus Birth Italia, per
avere una panoramica di questa pratica di nascita dolce e delle prospettive che
essa apre sia nel mondo scientifico che culturale e sociale.
S&C - Anche nel nostro paese
si sta diffondendo lentamente ma con costanza una pratica di nascita naturale
che prende il nome di “Lotus Birth” e che è stata descritta nell'unico libro in
assoluto oggi esistente sul tema e che è a cura di Shivam Rachana, Lotus Birth: il parto integrale. Ci potresti riassumere
di cosa si tratta e qual è l'origine del suo nome?
S.H. - Come hai ben detto nella tua introduzione, Lotus Birth è la modalità
di nascita nella quale non si recide il cordone ombelicale. Questo significa
che il neonato per alcuni giorni resta collegato alla propria placenta fino al
momento del distacco naturale. In genere, di media, occorrono 3-4 giorni. Il Lotus Birth parte da un semplice concetto,
ovvero che la placenta sia un organo, una parte del bambino stesso. Se pensiamo
che si è formata dalle stesse cellule che hanno formato il feto e che quindi ha
lo stesso identico DNA del bambino, non possiamo non considerare che, per il
neonato, la separazione da essa, e quindi da una parte di sé, sia una sorta di
amputazione. La modalità di questa nascita rispetta la
funzione di questo organo, che, quando il bambino vede la luce, è ancora vitale
e si esaurirà piano, piano nel corso dei giorni successivi. Lasciare che il bambino riceva tutti i
nutrienti e l’ossigeno del sangue che la placenta contiene, fino a trasfusione
completa, non fa altro che rinforzare il suo sistema immunitario e,
soprattutto, dà al bambino una buona garanzia di protezione cerebrale. La
respirazione prosegue da due fonti, quella placentare e quella polmonare, fino
alla completa stabilizzazione del sistema cardio-polmonare che alla nascita è
ancora immaturo.
Osservare un bambino nel periodo del LB,
conferma tangibilmente quanto questo processo sia fisiologico. Il distacco
spontaneo del cordone ombelicale avviene nel giro di pochi giorni dopo la
nascita e lascia un bellissimo bottoncino ombelicale, perfettamente
chiuso. Potrebbe sorgere il dubbio che la placenta, a
distanza di giorni, sia a rischio batterico, un ipotetico veicolo di
infezioni…in realtà, essa si prosciuga seccandosi e non ha mai generato alcun
tipo di sintomatologia infettiva. A dire il vero, è molto più rischiosa la
recisione del funicolo ombelicale che lascia una ferita aperta e che richiede
medicazioni. La modalità di non recidere il cordone alla
nascita sembra sia stata praticata anche dai primi pionieri americani che ha
prodotto una generazione di persone forti, sane e molto longeve.
È stato solo alla fine degli anni ’70 che la
pratica ha preso il nome dall’americana Clair Lotus Day che l’ha voluta per il
proprio bambino. Clair, in grado di vedere l’aura (campo
energetico) delle persone, aveva visto i danni provocati dal taglio del cordone
proprio nell’aura di chi lo aveva subito.
S&C - Ci sono molte culture che tradizionalmente
ricorrono o sono ricorse nel passato a questo tipo di parto, ma esistono dati
scientifici a ulteriore sostegno di questa pratica? Quali sono i benefici che
se ne possono trarre?
S.H. - Al momento non ci sono delle evidenze scientifiche che ne attestino la
validità o i benefici a lungo termine, ossia nella crescita del bambino nato
con il Lotus Birth. Del resto non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino
la necessità di tagliare di routine il cordone ombelicale. Ci sono invece tantissimi studi che
dimostrano i danni derivati da un taglio immediato, pratica purtroppo ancora
largamente diffusa negli ospedali. Finora, da quello che sappiamo, il Lotus
Birth si è sviluppato principalmente in Australia, grazie a Shivam Rachana e
negli Stati Uniti e Canada per merito di Jeannine Parvati Baker, soprattutto in
nascite avvenute a domicilio o in Centri di Nascita tenuti da ostetriche. In
questi casi, quindi, non si può avviare nessuno studio che abbia una valenza
scientifica.
È forse solo ora che la nostra associazione
si sta occupando di introdurlo nelle strutture pubbliche perché non resti una
possibilità fruibile solo da pochi fortunati. Attraverso il percorso delle
istituzioni ospedaliere si apre quindi la possibilità per avviare, quando i
numeri saranno un po’ maggiori, un vero e proprio studio scientifico. Per il momento abbiamo le testimonianze delle
mamme e delle ostetriche che sono già molto significative. Il Lotus Birth richiede un certo impegno
(forse più mentale che reale) nei giorni in cui la placenta è con il bambino,
ma ricambia con una serie di vantaggi importanti. Se il cordone resta intatto il bambino riceve
una consistente quantità di sangue che altrimenti resterebbe nella placenta: si
tratta di un terzo o addirittura del 50% del volume totale che ha prodotto nei
nove mesi.
Questo non è sangue in più, ma sangue che la
natura ha designato per il buon funzionamento organico del neonato: il sistema
cardio-respiratorio richiede una buona dose di sangue per potersi attivare
pienamente. Quando il bambino riceve tutto il sangue
previsto, accoglie una quantità di ferro che lo preserva dall’anemia per alcuni
anni. Riceve anche l’ossigeno, importantissima
garanzia di protezione per il cervello. La transizione della nascita che avviene in
modo graduale e nel rispetto dei tempi fisiologici del bambino fornisce le basi
ottimali per un positivo imprinting di nascita. In questo passaggio dolce è più
facile stabilire le basi del futuro legame madre-padre-bambino e il buon
successo nell’allattamento al seno.
La memoria di nascita resta per sempre nel
subconscio e il dolce approccio di questo modo di nascere, assicura creature
più serene e meno aggressive. Nella transizione graduale del Lotus Birth il
corpo energetico del bambino si completa e si rinforza con la presenza della
placenta che continua ad inviare i suoi messaggi energetici al neonato. Abbiamo
visto pulsazioni nella placenta anche al quinto giorno dopo la nascita.
S&C - C'è qualche controindicazione al Lotus Birth?
Si può utilizzare anche nel caso di parto cesareo?
S.H. - Non abbiamo potuto notare delle controindicazioni specifiche per un LB
se non in caso di vere e accertate patologie della placenta. Ma questo è ovvio. E direi che potrebbe essere controindicato
anche quando viene vista da parte dei genitori solo come una “tecnica”
finalizzata all’ottenimento di vantaggi, senza una vera e propria
consapevolezza di ciò che significa la nascita a livello spirituale ed
emozionale. Quando il cesareo viene richiesto dalla
donna, come a volte succede, per non avere la percezione del parto e svegliarsi
con il bimbo già fatto…lo sconsiglierei vivamente! Ma non per il fatto che non si possa fare
dopo un cesareo, anzi. Il bambino che nasce da cesareo, o i bambini nati
pretermine, sono quelli che ne beneficiano maggiormente per via delle maggiori
difficoltà respiratorie che presentano. Ci sono state in Italia due o tre nascite LB
in seguito a cesareo.
S&C - Nel mondo della medicina si parla delle
applicazioni dal punto di vista delle cellule staminali che è possibile isolare
anche dal cordone ombelicale. Qual è la situazione concreta a riguardo del
Lotus Birth? Quali le prospettive? Ci sono pericoli di un uso degenerativo di
queste pratiche?
S.H. - Innanzi tutto il Lotus Birth è in antitesi con la raccolta delle
cellule staminali che prevede il prelievo del sangue cordonale. È ovvia la riflessione: “Ma se il sangue del
cordone è così prezioso, cosa comporta al neonato il venirne privato?”. Cellule staminali o sangue del cordone sono
eufemismi per dire sangue del neonato. Il prelievo delle cellule staminali per la
raccolta deve essere di 80/100 cc., l’equivalente di un terzo del sangue del
neonato e deve avvenire entro i primi 10 secondi dalla nascita. Quindi è
esattamente come tagliare il cordone entro 10 secondi invece che consentire la
trasfusione al bambino.
Primum non nocére:
il nostro dovere è quello di aiutare in ogni modo possibile il bambino che
viene al mondo, facendo tutto il nostro meglio… e questo non vuol proprio dire
richiedergli di essere un donatore e, tra l’altro, non consenziente! Nel consenso informato che la madre firma
viene detto “…sono stata inoltre rassicurata che la raccolta del sangue
placentare, dal cordone non comporta alcun rischio per il bambino perché viene
effettuata dopo la sua nascita”. Ma è proprio così? Mi chiedo quale madre
lascerebbe che qualcuno prelevasse il sangue dal braccio del bambino appena
nato, perché è come fosse la stessa cosa...
S&C - Come esponente di Lotus Birth Italia ci puoi
informare su quali sono gli scopi della vostra associazione?
S.H. - Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare le persone
sull’importanza del contatto prolungato bambino-placenta. Il Lotus Birth è solo
un’ulteriore estensione di questo contatto. Per arrivare a questa consapevolezza è
necessario conoscere l’importanza dell’organo placenta, troppo spesso
dimenticato, ignorato e comprendere quanto l’imprinting della nascita sia
presente nella nostra vita.
Per questo siamo disponibili ad incontrare
genitori, ostetriche e medici per diffondere questo messaggio al quale
crediamo profondamente. Da quando è uscito il libro di Shivam
Rachana, che abbiamo fatto pubblicare nel 2004, sono nati diversi bambini con
questo metodo, anche in ospedale. Il nostro compito consiste anche nell’essere
un “ponte di congiunzione” tra il mondo degli addetti ai lavori e i genitori
che si rivolgono a noi per consigli, indirizzi, documenti da presentare, avere
contatti con altre mamme che hanno fatto l’esperienza e via dicendo.
Ora, alcune istituzioni, su richiesta della
coppia, si sono rese disponibili a facilitare questa pratica, inserendolo nel
loro protocollo di nascita. E comunque la risposta alla domanda iniziale,
ossia qual è la motivazione di base, viene ben espressa dalle parole di Ibu
Robin Lim, l’ostetrica di Bali che ha vinto il premio Langer per la pace:
«Credo che l’inizio della vita dolce e sano sia il vero fondamento di una vita
felice. La pace nel mondo può venir costruita a partire da oggi, un bambino
alla volta».
S&C - Come si fa nel concreto a scegliere il Lotus
Birth? Quali sono le difficoltà che solitamente si incontrano e come si
superano?
S.H. - Spesso, il LB non viene nemmeno scelto… credo sia qualcosa di già
presente in molte persone alle quali appare da subito, come la cosa più
naturale del mondo. È solo una questione di “riuscire ad andare
oltre le abitudini e i condizionamenti”. E questo per quanto riguarda i
genitori, le ostetriche o i medici. Questo è quanto cercavo di spiegare prima
dicendo che il suo senso non è quello di considerarlo alla stregua di una
“tecnica”.
In genere, quando la scelta è motivata da un
impulso di consenso e determinazione interiore, le difficoltà oggettive vengono
superate: i condizionamenti della famiglia, le paure di alcuni operatori, gli
ostacoli burocratici o i falsi impedimenti giuridici. Anche l’ostacolo di avere il proprio bimbo
ancora collegato alla placenta per qualche giorno, non è allora un vero e
proprio ostacolo.
C’è ancora molto da fare per poter rendere la
nascita, in tutti i suoi aspetti, più amica del bambino e della mamma. Ma ogni
mamma che si interroga trova una risposta importante dentro di sé. Queste
risposte sono quelle che creano i cambiamenti. E il Lotus Birth è un profondo e potente
cambiamento.
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Susanna
Swapana Hinnawi
E’ insegnante di Breathwork e Counseling ICC
(Inner Child Codependency) da quindici anni e, dal 2002, si dedica con
particolare dedizione alla consapevolezza della nascita, promuovendone
l’aspetto educativo e informativo. È referente per l’Italia della nascita Lotus
Birth - www.lotusbirth.it
L'articolo è tratto da Scienza e
Conoscenza 26.
lunedì 19 novembre 2012
[Chicche di saggezza] Intervista al Prof. Umberto Veronesi
Mangiate
poco, bene e vegetariano
Da bambino aveva deciso di
diventare vegetariano per amore degli animali. Da grande i suoi studi gli hanno
confermato che ciò che si fa per amore di un essere vivente apporta benessere
anche agli altri esseri viventi e a tutto il pianeta, perché una dieta
vegetariana non solo previene molte malattie tra cui i tumori, ma è anche
l'unica sostenibile per l'uomo e l'ambiente. Quel bambino è il professor
Umberto Veronesi, oggi uno dei più prestigiosi scienziati a livello internazionale
nel campo dell'oncologia, creatore della Fondazione che porta il suo nome e che
ha come scopo il progresso della scienza per migliorare la qualità di vita di
tutti noi.
Intervista al Prof. Umberto
Veronesi
Un buon rapporto con il
cibo s'instaura nell'infanzia. Come è stata la sua, sotto questo aspetto?
Sono nato in una grande
famiglia di origini agricole, in una cascina in mezzo alla campagna lombarda.
Facevamo una vita semplice e naturale. lo e i miei fratelli siamo cresciuti in
maniera molto spartana. Il cibo era un premio - e non un mezzo di ricatto
psicologico come lo è oggi - e simbolo della convivialità. Il momento del pasto
era un momento di gioia e celebrazione dell'unione familiare. Ho molti ricordi
piacevoli associati ai pranzi dei giorni di festa. La mia infanzia e
adolescenza si sono nutrite dei valori di quel mondo: da bambino raccoglievo il
grano e i miei tempi erano scanditi dalle mietiture e dalle semine. Da qui,
credo, nasce il mio rapporto strettissimo con la natura e il mio profondo
rispetto, direi amore, per le piante e per gli animali. Ho trascorso l'infanzia
circondato da vitelli, agnelli, puledri, e tanti animali che consideravo miei
amici. Crescendo, il solo pensiero del loro massacro è diventato per me
inaccettabile. Un ricordo terribile che non mi ha mai lasciato è quello
dell'uccisione dei maiali. Ho ancora nelle orecchie le loro urla quasi umane e
negli occhi la violenza della loro morte.
Quando ha individuato il
cibo come elemento essenziale per la salute?
Appena ho incominciato a
occuparmi di oncologia. All'epoca si iniziavano a ricercare le cause dei tumori
nell'ambiente esterno, i cosiddetti agenti cancerogeni, e dai primi dati
epidemiologici si capì che l'alimentazione giocava un ruolo importante. Oggi la
genetica ci conferma questa tesi: sappiamo che esistono molecole che causano
alcuni tumori e altre che ci proteggono.
Quali sono le abitudini
alimentari più salutari e che scoraggiano la formazione dei tumori?
Direi soprattutto
l'autocontrollo e la moderazione nell'alimentarsi. Tutte le principali civiltà
antiche consideravano la frugalità, e spesso anche il digiuno, come mezzi per
purificare l'organismo, oltre che forme di ascesi per favorire la riflessione e
la concentrazione. Queste indicazioni sono ritenute valide ancora oggi,
avvallate da osservazioni scientifiche. Dal punto di vista oncologico è
indubbio che mangiare poco, in generale, riduce il rischio di sviluppare un
tumore. L'equazione è: meno cibo=meno cancro. Può sembrare semplicistico, ma
non lo è. Abbiamo scoperto che il cancro è una malattia causata da un danno
provocato al nostro Dna da fattori esterni. E fra questi fattori ci sono
certamente molte sostanze che introduciamo attraverso l'alimentazione.
Riducendo la quantità globale di cibo non possiamo dunque che ridurre il nostro
rischio di avvelenarci.
Ci sono state negli ultimi
anni scoperte eclatanti per quanto riguarda la prevenzione?
Ho già citato una scoperta, ed
è di tipo epidemiologico. All'inizio degli anni '80, l'Accademia delle Scienze
degli Stati Uniti è giunta alla conclusione che, dopo il fumo di tabacco, i
fattori dietetici e nutrizionali sono i più rilevanti nello sviluppo dei tumori
e all'origine di circa un terzo di tutte le morti per cancro nei Paesi
sviluppati. D'altra parte, numerosissimi studi epidemiologici indicavano che
alcuni alimenti, come la frutta e la verdura, avevano invece un valore
protettivo, e che un'alimentazione adeguata, povera di carne e ricca di
alimenti vegetali, può aiutarci a prevenire i tumori. In seguito si è capito
che questi cibi contengono antiossidanti che sono in grado di proteggere i
nostri geni da mutazioni che trasformano cellule sane in cellule tumorali. Più
recentemente è nata - ed è oggi in pieno sviluppo - la nutrigenomica, una nuova
disciplina scientifica che si occupa della relazione fra cibo e geni
individuali, per comprendere come ciascuno di noi reagisce agli alimenti che
consuma e come questi influenzano la comparsa di determinate malattie. Si
tratta di spiegare perché certi cibi sono dannosi per un individuo e innocui
per altri e viceversa. Sappiamo che la risposta è nei geni, meglio, nella loro
interazione con le sostanze che introduciamo nell'organismo. Negli ultimi anni
abbiamo scoperto, ad esempio, che alcuni geni, coinvolti nella regolazione dei
processi vitali della cellula, si attivano o si disattivano al variare delle
calorie che assumiamo, o alla presenza o meno di determinate sostanze nella
nostra dieta. L'obiettivo di questo complesso studio è quello di arrivare a
consigliare una dieta personalizzata per prevenire il tumore, ma anche
utilizzare diete arricchite di determinati composti come nuovo approccio
terapeutico.
Possiamo affermare che
esiste un 'alimentazione base che previene tutte le malattie?
Per quanto riguarda i tumori
dovremmo fare un distinguo, perché alcuni sono direttamente legati al cibo e
altri no. Comunque l'alimentazione che migliora il nostro stato di salute, e
che quindi in generale contribuisce a proteggere lorganismo dalle malattie, è
quella ricca di frutta e verdura, povera di grassi di origine animale e
soprattutto frugale. Anche il piacere della buona tavola è importante per la
salute.
Possiamo sfatare il mito
che le cose buone fanno male?
Non solo possiamo, dobbiamo
sfatare questo mito. Quello che bisogna evitare nel cibo sono gli eccessi, e la
regola d'oro è la moderazione. Quanto al gusto però ci possiamo sbizzarrire. Se
vogliamo, come faccio io, rinunciare alla carne, ci sono infinite combinazioni
di sapori con pasta, riso, verdure e spezie, dolci, frutta. Quanto all'ipotesi
buono uguale dannoso, basta un esempio per tutti: il cioccolato. E delizioso e
non fa male.
L'attività fisica assume
sempre più importanza nella prevenzione delle malattie: ci spiega perché?
Perché permette di controllare
il peso corporeo. Inoltre, un'attività fisica anche moderata, ma effettuata
quotidianamente, migliora il sistema immunitario. Non è ancora del tutto chiaro
il meccanismo per cui esercita un'azione anticancro, quindi nessun medico saprà
dire quale tipo di esercizio è migliore e quanto sport si deve praticare. Non
si sa neanche a che età è meglio cominciare, ma questo vale solo per il cancro:
l'attività fisica, infatti, è utile per la prevenzione delle malattie
cardiovascolari, per evitare l'osteoporosi e per molte altre cose. Quindi,
prima si comincia meglio è.
Quando e perché ha scelto
di diventare vegetariano?
Sono vegetariano da sempre, o
meglio da quando ho iniziato a scegliere la mia alimentazione. Come ho già
accennato, ha influito molto la mia infanzia. Vivendo insieme agli animali, ho
preso presto coscienza che i mammiferi sono evoluti, sono intelligenti, ti
riconoscono, ti seguono, ti amano, sono nevrotici, sono gelosi, hanno una
quantità di comportamenti quasi umani, per cui mi sembrava che facessero parte
della nostra famiglia. Da allora il pensiero di macellarli è per me
intollerabile. Dedicandomi poi alla ricerca contro il cancro, ho scoperto che
il consumo eccessivo di carne, come abbiamo già detto, è all'origine di alcune
forme di tumore e di altre malattie, come quelle cardiovascolari. Un ulteriore
sostegno alla mia scelta vegetariana viene anche dalla sua maggiore
sostenibilità. Ormai sappiamo che la carne è la causa principale
dell'ingiustizia alimentare nel mondo, fa sì che metà del pianeta muoia perché
per poco cibo e l'altra metà muoia perché ne ha troppo. Infine sono pacifista;
da uomo che ha vissuto la guerra in prima persona sono diventato intollerante
verso ogni forma di violenza, anche quella perpetrata nei confronti degli
animali, che non possono difendersi e far valere le proprie ragioni. La scelta
vegetariana è mia personale ed è, come ho detto, di origine filosofica, ma non
è nel mio carattere imporre nulla a nessuno con la forza dell'autorità. Ognuno
nella mia grande famiglia mangia come vuole. Dei miei sette figli, però, due
sono diventati vegetariani.
Intervista al Prof. Umberto
Veronesi tratta dalla rivista “Cucina Naturale”, marzo 2012
martedì 13 novembre 2012
[Ricette e Territorio] La salvia, un miracolo della natura
La salvia, un miracolo della natura
Uno studioso disse: «Ma perché si continua a morire,
se abbiamo la salvia nell'orto!» Il decotto di salvia è il più importante di tutti i
decotti; bisognerebbe berlo per tutta la vita. E' estramamente importante che la salvia provenga da
agricoltura biologica e non sia stata trattata in alcun modo!
Decotto di salvia
Portare ad ebollizione mezzo litro di acqua.
Aggiungere 1, massimo 2 cucchiaini da tè di salvia. Occorre lasciarla
bollire esattamente 3 minuti, poi togliere dal fuoco. Fuori dal fuoco, se piace, aggiungere dei
pizzichi di iperico, menta piperita, melissa, ecc. e lasciare in infusione per
altri 10 minuti. Quando la bevanda si è leggermente raffreddata, docificare
volendo con del miele. Nella salvia c'è molto olio etereo, che non deve
essere bevuto; per questo va bollita esattamente 3 minuti. Dopo questo tempo
l'olio non è più attivo, ma si libera un fermento vitale assai importante
per tutte le ghiandole, il midollo e i dischi intervertebrali. Si dovrebbe bere salvia ogni giorno, per tutta la
vita. Chi ne beve sempre, difficilmente si ammalerà.
Tratto da: "Consigli per la prevenzione e cura di
molte malattie" di Rudolf Breuss.
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